L’esperienza della cultura è una delle attività più affascinanti che l’essere umano possa sperimentare, parlo di cultura non con questo volendo alludere alla Biblioteca di Babele o a studi accademici, bensì all’accostarsi alle espressioni umane con sguardo curioso e attento, come quello che vi invito ad avere guardando le opere esposte in questa meravigliosa sede: abbiamo da una parte Martyr (1995) del controverso fotografo newyorkese Andres Serrano e dall’altra le tre fotografie della giovane fotografa russa Elena Ovecina, riusciamo a immaginare provenienze più distanti per quel che riguarda il retroterra in cui si sono formati i due artisti?
La foto di Serrano fa parte di una serie di opere dal titolo History of Sex, realizzate a Roma nella metà degli anni Novanta, ci racconta diverse sfaccettature del desiderio sessuale, senza freni o inibizioni, lo stesso fa Elena un quarto di secolo più tardi con le sue figure efebiche, espressione di un desiderio che viene sublimato attraverso l’occhio indiscreto ma allo stesso tempo impassibile della macchina fotografica: è in questo territorio comune delle passioni umane che la cultura ci stimola a interrogarci su noi stessi, portandoci così a migliorarci e ad arricchire la nostra sensibilità nutrendola delle percezioni altrui.